giovedì 24 ottobre 2013

Il sapere che manipola

[Articolo pubblicato originariamente per Pequodrivista]

Nei filosofi di professione prevale un giudizio per lo più negativo circa la questione della tecnica. Si passa da uno sfumato sospetto ad un atteggiamento scettico, fino ad arrivare spesso a posizioni di aperta ostilità.


Siano essi di scuola heideggeriana o adorniana, seguano il pensiero critico francese o quello cattolico fideista non importa: sembra proprio che, per grande parte della filosofia, la tecnica ponga un problema fastidioso, come una matassa difficile da sbrogliare, che si preferisca accantonare sbrigativamente sotto l'etichetta riduttiva della “volontà di potenza”.

giovedì 17 ottobre 2013

Lo sperimentalismo innocuo


La storia è nota. Nel 1828 un giovane di sedici anni compare all'improvviso nella città di Norimberga. Non si sa chi sia, né da dove venga. Le uniche cose che riesce a dire sono il suo nome, Kaspar Hauser; le uniche cose che riesce a mangiare sono pane e acqua. Alieno pur non essendo alieno? un Cristo senza alcuna Parola da rivelare? Non è dato saperlo. Viene ucciso da mano ignota nel 1833. Il suo epitaffio lo descrive come “eanigma sui temporis”.