Non si tratta di una recherche du
temps perdu: il tempo è lì, sullo schermo, tangibile, visibile.
Nessuna nostalgia nell'ultimo lavoro di Richard Linklater, Boyhood (2014),
ma piuttosto sguardi clinici e impietosi. Un'educazione sentimentale.
lunedì 27 ottobre 2014
Iscriviti a:
Post (Atom)