domenica 21 dicembre 2014

L'astuzia di Nastagio

[Postfazione completa a La città sfinge, Edizioni del Girasole, Ravenna, 2014]

Posta al centro di quel meraviglioso affresco popolare che è il Decameron, la novella di Nastagio degli Onesti spiazza il lettore di Boccaccio come la variazione improvvisa di una sinfonia. Il tono della narrazione non cambia, né muta la straordinaria ricchezza della lingua trecentesca: è qualcosa di più oscuro che disturba la lettura di quelle poche pagine, qualcosa di più arduo da definire.

L'orizzonte narrativo del Decameron è totalmente terreno, immerso nella quotidianità della vita comunale e mercantile dell'Italia medievale. Per la prima volta nella storia della letteratura italiana, l'epos è utilizzato per cantare le esistenze più umili, le miserie e le grandezze dello spirito popolare, la sagacità innata dell'uomo della strada.