venerdì 27 gennaio 2012

Per una dietetica della mente


C'è una dietetica del corpo – quella scienza inesattissima che ci dice quali parti del mondo ingerire e quali no per star bene, per non sovraccaricare il fegato o per piacere agli altri – e c'è, o meglio, sarebbe bello ci fosse, anche una dietetica della mente, inesatta anche questa, ma non poi molto più della prima – dietetica della mente che la ripulisca dalle scorie, dai residui di cattive letture, dagli abusi e che la purifichi purgandola. 

giovedì 26 gennaio 2012

Crainz e il partitismo. Pensieri attorno a "Il paese mancato"




"Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti e di cognati..."

Ennio Flaiano, Diario Notturno, 1951


Si ha come l'impressione che qualsiasi analisi storica, politica o sociologica sugli ultimi cinquant'anni del nostro paese, quale che sia la sua tesi o la sua posizione, non possa fare a meno di includere la riflessione di Pasolini.  
È un'impressione inquietante: la lucidità di Pasolini, da bussola sembra quasi diventare percorso obbligato, necessario – e non si capisce se la colpa sia nostra, della nostra mancanza di acume, oppure sia della storia che non vuole passare. È come se questo paese non voglia o non possa cambiare.
Questo almeno suggerisce la lettura di un libro fondamentale, Il paese mancato di Guido Crainz (Donzelli editore, Roma, 2003): dopo avere attraversato i fatti, le voci, la cultura italiana dal 1962 al 1992, l'ultimo capitolo (intitolato “La catastrofe”) si chiude così:

È forse necessario chiedersi se in questo percorso il Palazzo e parti significative del paese non si siano in realtà avvicinate, con quei tratti che Pasolini aveva delineato: lo spregio delle regole, il crescente disinteresse per i valori collettivi, un privilegiamento dell'affermazione individuale e di un gruppo che considera le norme un impaccio (e tratta chi le difende come un nemico da sconfiggere o da corrompere).”

martedì 24 gennaio 2012

La serendipica scartata #1

Ci dovrebbero scrivere una poesia.


Ci dovrebbero scrivere una poesia, ho pensato sul balcone – e giù la gente che passava – una poesia che parli soltanto dei fazzoletti che portano le vecchiette per coprirsi i capelli.

Una bella poesia che parli di quei triangoli di stoffa colorati, che sanno di oriente e di campagna, di pudore e di vanità, lievi come le loro fantasie e grevi come il tempo che indicano. Scriverci una poesia, pensavo, perché sono la prova che si può invecchiare anche a colori.
 

venerdì 20 gennaio 2012

Il sogno di Hume


È proprio in quello stadio del dormiveglia – qualcuno lo chiama ipnagogico per darsi delle arie – quando il cervello vaga a briglie sciolte appena prima di addormentarsi, è allora che ci vengono le idee migliori.

venerdì 6 gennaio 2012

Serendipiche attorno al fuoco

Col nuovo anno, oltre alla grafica rinnovata, per la quale ringrazio Nicola Varesco, inizio una collaborazione con attornoalfuoco - un blog collettivo curato da tre concittadini.

La rubrica si chiama Serendipiche, si tratta di prose sconclusionate e rapsodiche, nate per caso. Si parla di serendipità, ad esempio, quando cercando l'ago nel pagliaio, ci trovi invece, dentro il pagliaio, la figlia del contadino.

Qui, il link alla prima di queste prose, Arrivare al punto.