La vita è fatta di piccole solitudini
R. Barthes
2009. Le lettere si sono fatte liquide.
È ancora possibile parlare di “libro”?
È ancora necessaria una narrativa?
Il narratore, oggi, nell’epoca dell’ubiquità informativa
dell’estetica spettacolarizzata
della vita liquida
assomiglia molto al cane che abbaia alla sua eco
al folle visionario in un mercato ormai vuoto
Come dicono i francesi, egli rimane medusé di fronte ad una realtà sempre più frenetica
Fatta di schegge impazzite
Mossa da impulsi più che da emozioni
Rimane impietrito perché
non solo la lentezza la ricerca della parola giusta
ma anche il raccoglimento il buon perdere tempo
la contemplazione stessa
la solitudine
hanno dovuto lasciare spazio a ben più luccicanti valori
le hanno additate come nostre nemiche
come irrancidite e rancorose compagne di lamenti
come ostacoli da superare per vincere nella gara del vitalismo
dell’edonismo del consumo.
Una folle corsa che non ha più meta.
...
Nel 1993 si aprì una nuova era.
Una rivoluzione del genere non si viveva da quando Gutenberg, nella sua bottega a Magonza, non inaugurava il suo torchio da stampa, marcando per sempre la pagine di quel sacro incunabolo con eleganti caratteri gotici.
Da quando, verso la fine degli anni Venti, uno scienziato americano non azionava il primo modello di televisione elettronica, nel suo laboratorio a San Francisco.
Erano gli albori dell’epoca del Web.
Il laboratorio del CERN rendeva finalmente pubblica una tecnologia basata sull’ipertestualità in grado di rivoluzionare il concetto stesso di comunicazione.
Oggi ormai si sono persi i confini di questa enorme ragnatela.
...
La biennale di Venezia di quest’anno ospita un’opera utile per capire quello che pensiamo quando parliamo del Web.
È di un giovane artista d’origine argentina, Tomas Saraceno.
Una gigantesca ragnatela di cavi elastici neri assicurati al muro da viti quasi invisibili.
Fili intricati senza apparente razionalità.
Una ragnatela che diventa simbolo d’un intero universo, fatto di rimandi, di relazioni, di collegamenti, di interferenze.
Riflesso del microscopico che diventa macroscopico nel tutto
come un granello di sabbia che si fa parte dell’Everest.
Puoi esplorarla in vari modi.
Guardarla da fuori, ammirarla da lontano. Così non la comprenderai appieno.
Limiterai la tua partecipazione a leggeri scuotimenti di testa. A poche sillabe di meraviglia, forse.
Oppure puoi entrare dentro l’installazione, cercare di districarti, trovare la via d’uscita senza rimanere intrappolato, e passare soddisfatto alla sala seguente.
Devi essere cauto. Valutare le possibili strade per arrivare alla tua meta.
Devi andare piano. Se la sottovaluti, se sfidi la ragnatela con foga, rimarrai incastrato.
Perderai l’equilibrio.
Cadrai come quei goffi turisti americani, suscitando le risate di tutti.
...
Questo blog ha la pretesa, forse arrogante, di sfidare la ragnatela di Saraceno.
Muoversi con ponderatezza nella terra di nessuno del Web per rispondere alle domande con le quali abbiamo iniziato.
Trovare efficaci modi d’espressione per far riflettere
per con-muovere
per intrattenere, perché no?
Sfruttare un mezzo che ci permette di coltivare contatti
Di condividere piccole solitudini
Di scrivere senza rendere conto a nessuno
Di ridonare la forma a lettere divenute liquide
Spinti solo dalla passione e dall’urgenza del messaggio.
Questa è Internet.
Questa è la Babele moderna.
questa è la Babele moderna. una torre crocifissa nella civiltà alienata e alienante del tecnicismo moderno.il tramonto dell'occidente ha portato l'apocalittica diffusione di una terra desolata in cui ogni fonte d'acqua è seccata. giustamente tuona Pound nei Pisan Cantos :"uno schianto, non una lagna, uno schianto, non una lagna". la parola è diventata liquida proprio perchè la civiltà del libro, oggi, è morta. il libro ha perso ogni valore e valenza, è stato spogliato del suo ruolo e si è eclissato nell'orizzonte informatico. dopotutto viviamo l'imperativo categorico della tecnica, della morte di Dio e di ogni possibile redenzione.
RispondiEliminanel deserto emotivo e della comunicazione, è forse possibile,forse stoicamente, abbattere il muro di incomunicabilità e diffondere, di nuovo, la parola?
forse.
forse attraverso il sistema. forse attraverso i circuiti delle macchine informatiche. forse attraverso le buone interferenze che permettono di bagnarsi di nuovo. anche solo con qualche goccia.