martedì 20 agosto 2013

Anteprima

Un po' di poesie dal nuovo libro in lavorazione.


1)
 
Che ne fu o sarà di bontà
del declino del mangiare
e del campo, piana o terra
del legarsi e del
legame …


cose a cui dare la caccia
che filtra il setaccio e le
ammolla
in luce


ma la speranza era raccolta
nell’interrogatorio.


Non c’era risposta.
Io non sapevo dell’incastro
né del personale esser grato
al contesto e alle pedine
al volere disarmato.

2)

 
concilio


maturare
ripidare
scoscendere e assalire
rotta in piana,
slargante fuochi e rame

concitata.


Nulla ha del ricatto
del valore, del martirio:
è la propaggine
bianca, il paladino in testa.

 
Dio elettrico del monte
adora
Traliccio di potenze
indora.

3)
 
sorte del borgo


bruciati i bestiali
della vestizione
    e le chiare, i morti
fiato corto di cani,
                         di lume


fu la madre
stupore grato
a farne roccia, setola e lucore


vuota l’ospitalità,
cauto l’ospite selvatico
immobile

strenua, la forza
s’impunta nella pista,
il nido nella trave.

4)

Adesso
in presenza o
attenzione sociale
all’equilibrio
al tronco vivo, a un
raschio nel motivo

(   )


se il voto sia arnia
soldati a sigillo, a terrore
sospeso su in cima
piombato sul caro


se l’esser-ci covi un
salto
nel cavo del passo


mira e poi spezza
soffice sesso   ,

miri il sereno
colto tutto in seno.

5)
 
Non mi appartiene il cantiere, conforto conforme a normative nel campo nemico, ma attenzione, all’inquieta e irrefrenabile espansione. 
Il luogo di trapasso: nient’altro che una porta, vi si giunga dispersi o finemente lavorati, intagliati. L’ombra ci protende in anse cupe, chili maldestri buttati dentro il mucchio alla rinfusa; da qui, l’arte della mano e della forma a trarne il Vero fiero, il Vero-cavaliere.   
 



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