Chi
ci ha educato all'emersione, e perché? L'anabasi frustrante verso la
luce, verso il riflettore – il movimento della falena intontita –
mi sembra proprio lo sbracciarsi irrequieto del venditore di piazza.
Sogna l'emergere chi è immiserito del reale. Sogna la luce chi beve
solo notte. Tutti educati allo stesso movimento d'ascesa, alla stessa
scalata asociale, tutti desiderosi di pane e interviste, “venite e
sarete incensati, c'è posto per tutti, anche per chi ali non ha”.
L'educazione
ha seguito una logica. Abbiamo dimenticato come sprofondare. Andare a
fondo, in apnea, e toccare per vedere le cose. Farci invisibili
prima, capire che tutti si è invisibili – è compito solo del
tempo decidere quando celarci. Sprofondare sul fondo, ed amarne anche
il fango, capirlo. Se necessario, non riemergere più.
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