La mia terra si presta al canto
Come neve calda
Fiorita d’amore
Nel marzo che fu dicembre
E che suonò del suo eco
Nella sfera del nostro spirito.
Il campo di vento
Pervaso dall’ebbrezza solare
Risorge di suoni
Facendosi nuovo e fiorito
Fra le brevi chiazze di ombra
Ora stelle scintillanti.
L’oro della sera
Scende piano a calmarmi
E il mio cuore rimbalza
Sullo specchio del ciliegio
Che distende gli occhi placidi
Sulla curva del paesaggio.
La luna copre le braci
E calma i soffioni nella brezza
Fino alla terra velata
Dove, raccolte in ghirlande,
Le collane splendettero
Di una remota volontà.
domenica 14 marzo 2010
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