lunedì 7 giugno 2010

Linee generali per la costruzione del mondo dell'arte


Forse è vero che anche gli spiriti sono diventati materialisti e che non è più tempo, in questo strano decennio ormai alla fine, di visioni, di cose che non abbiano a che fare con la materia. E allora: basta con i voli pindarici inutili, è ora di mettersi seriamente al lavoro, è ora di costruire mondi, di progettarli pietra dopo pietra, di stabilirne le leggi e le conformazioni fisiche, di popolarli di uomini e donne dopo avere deciso le anime di ognuno di loro.
L’artista deve farsi destino, destino del proprio universo e imprimere agli oggetti significati cosmici, che innalzino la sfera percettiva e allontanino l’uomo (i suoi uomini) dalle regole della realtà effettuale, la realtà dell’artista inteso come persona e non come demiurgo.
Un mondo fantastico ma intimamente materiale, dunque caratterizzato da leggi che siano insieme particolari e universali. L’insieme dei particolari conduce al disegno universale e in ogni minuzia è celato il respiro cosmico delle cose. Questo deve essere il presupposto del nuovo mondo dell’arte. In ogni pietra delle case deve riconoscersi un’impronta unica e inconfondibile che sappia legare un’ape alla cima del monte e il fango al seno di una ragazza.
Come riuscire a pensare tutto questo? Pensarlo (progettarlo, non limitarsi ad averne un’idea vaga) conduce ad un’intima visione interiore (scartata quella esteriore poiché già è stabilito che il fuori non esiste) e ad una consapevolezza della forza del proprio essere biografico (le persone della nostra vita, le letture, gli accadimenti, il carattere). Nel mondo dovranno coesistere tutti questi elementi e proiettarsi secondo una direzione che sia unica, come il raggio di sole che attraversando il vetro della lente fa bruciare le foglie. Il fine di tale unione (l’incendio) è la presa di coscienza del proprio destino attraverso le cose reali, e il proprio destino diverrà la matrice grazie alla quale prenderanno forma i destini particolari nel mondo dell’arte.
Nulla è lasciato al caso, poiché il caso non può esistere in un mondo forgiato a immagine di un destino. Le cose accadono per un motivo, un “perché” che guarda al futuro e non al passato. La mano invisibile disporrà le cose affinché emerga dalle rocce e dalle carni un sentimento epico che fornisca agli uomini del mondo effettuale la possibilità di elevarsi positivamente e di legare inscindibilmente il sentire artistico, il sentire biografico e quello sociale.
La costruzione di un mondo totale è l'edificazione di un universo prima completamente personale e poi completamente universale (scuserete la necessaria ripetizione).
Si inizi allora a guardare le stelle e a disegnare la forma di un granello di sabbia che contenga le stelle guardate e i moti sconosciuti degli astri che invece non vedremo mai.

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